Che cosa è l’ictus e come fronteggiarlo
Il recente caso dell’attaccante del Milan, Antonio Cassano, ripropone il problema dell’ictus: la sua natura, le sue cause, i sintomi di allarme, i fattori di rischio, le sue correlazioni con il cuore (e non a caso il giocatore è stato successivamente operato al cuore). Cerchiamo allora di dare una risposta agli interrogativi che i lettori si pongono.
Che cos’ è l’ictus?
L’ictus è un danno acuto del tessuto nervoso causato da una improvvisa interruzione del flusso di sangue alle cellule cerebrali per un’ischemia (carenza nell’afflusso di sangue) o emorragia (rottura di un vaso sanguigno e fuoriuscita del sangue.
L’ischemia è molto più frequente (circa 80% dei casi); se il fenomeno è limitato e i sintomi regrediscono in meno di un’ora, si parla di TIA (Transitory Ischemic Attack)
Quali sono i sintomi dell’ictus?
I sintomi più comuni sono: avere difficoltà nel parlare, avere meno forza in un braccio o in una gamba, avere la bocca storta; ma anche disturbi dell’andatura o impossibilità a camminare, improvvisi disturbi della vista , alterazioni dell’equilibrio o della deglutizione potrebbero essere segni di un ictus acuto.
In presenza di questi segni bisogna chiamare il 118. E’ molto importante riconoscere i sintomi precocemente per ridurre l’intervallo tra l’inizio della malattia e l’intervento medico più adeguato.
Perché l’ictus deve essere considerato un’emergenza?
Come per l’infarto miocardico, da alcuni anni è disponibile la terapia trombolitica anche per l’ictus ischemico, entro 3 ORE dall’inizio dei sintomi e in pazienti selezionati. v
Per i pazienti che non possono essere sottoposti a trombolisi è comunque possibile mettere in atto molte altre terapie per ridurre al minimo le conseguenze del danno cerebrale.
Anche un TIA i cui sintomi regeredisono dopo poco tempo rappresenta un’emergenza per la possibilità che l’evento rappresenti il preavviso di un ictus.
Quali sono le cause dell’ictus ischemico?
Se le grosse arterie che portano il sangue al cervello (carotidi e vertebrali) vengono danneggiate dall’arteriosclerosi, le placche sono friabili o si determina una trombosi, un frammento può distaccarsi e occludere un’arteria più piccola con conseguente ischemia. Anche i coaguli presenti nel cuore possono migrare verso il cervello e causare ictus ischemico. Altre cause sono alterazioni delle piccole arterie cerebrali, infiammazioni dei vasi sanguigni e anomalie della coagulazione. Tuttavia un numero rilevante di ictus rimane a causa sconosciuta.
Quali sono i fattori di rischio dell’ictus?
Età, ipertensione, diabete, fibrillazione atriale, familiarità, cardiopatie, fumo, sedentarietà sono importanti fattori di rischio. Anche se l’età costituisce di per sé un importante fattore di rischio (la maggior parte dei casi si verifica dopo i 65 anni), l’ictus non è una malattia riservata agli anziani, potendo manifestarsi anche nei giovani o nei bambini.
Anche l’uso di alcool o droghe come la cocaina ne aumenta il rischio.
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Perché la fibrillazione atriale è causa di ictus?
Negli atri di un cuore fibrillante la circolazione è rallentata e favorisce la formazione di coaguli che, se si staccano, possono ostruire le arterie cerebrali causando un ictus ischemico.
Anche i coaguli che si formano sulle valvole impiantate o nei ventricoli danneggiati da infarti o cardiopatie sono ugualmente pericolosi.
In presenza di queste condizioni l’aspirina potrebbe non essere sufficiente e allora è indicata la terapia anticoagulante orale.
Cuore e Cervello sono strettamente correlati sia nelle manifestazioni delle loro malattie (l’infarto è per il cuore quello che l’ictus rappresenta per il cervello) sia per le ripercussioni delle singole malattie di un organo sulla patologia dell’altro (è noto quanto lo stress mentale incida sull’infarto, ma è anche documentato che le cardiopatie sono causa di ictus).
Gli studi farmacologici hanno provato l’efficacia dello stesso trattamento in acuto (la trombolisi). Per fortuna anche le strategie di prevenzione sono molto simili perciò tutti dovrebbero essere motivati ad adottare un corretto stile di vita (non fumare, pochi grassi nella dieta, camminare e muoversi) e trattare in modo corretto l’ipertensione, consapevoli che il beneficio riguarda almeno due delle più importanti e frequenti malattie del nostro tempo.