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Come, quando e perché misurare la pressione

Homepage scienza e salute Come, quando e perché misurare la pressione
scienza e salute

Come, quando e perché misurare la pressione

19/04/2006
By Marco Renzi
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Si definisce ipertensione arteriosa un aumento stabile nel tempo della pressione con cui il sangue circola nelle arterie del corpo umano. La pressione del sangue all’interno delle arterie non è sempre uguale nel tempo, aumentando in corrispondenza dell’impulso dato dalla contrazione del cuore (pressione massima o sistolica) e diminuendo in corrispondenza della fase di rilasciamento del cuore (pressione minima o diastolica).

L’ipertensione è un killer temibile e silenzioso. Molte persone hanno la pressione alta senza saperlo e ne vengono a conoscenza solo per un controllo occasionale. Altri, invece, accusano disturbi sfumati (mal di testa, affaticabilità, palpitazioni) cui spesso attribuiscono scarsa importanza. Se non viene tenuta sotto controllo in maniera costante ed adeguata, la pressione alta può portare nel tempo a conseguenze drammatiche. L’ipertensione può infatti causare danni progressivi al sistema cardiocircolatorio, che possono infine manifestarsi con malattie cardiovascolari ed eventi gravi, come ictus e infarto miocardico: esiste una correlazione diretta tra il rischio cardiovascolare e i valori pressori.

CONTROLLI PERIODICI. Il solo modo per sapere se si è ipertesi consiste nel sottoporsi periodicamente a dei controlli. Tuttavia i dati ottenuti in singole misurazioni vanno interpretati con cautela; la pressione è infatti soggetta a oscillazioni. Per questo la diagnosi di ipertensione richiede la conferma in più misurazioni effettuate in situazioni diverse. La pressione arteriosa è infatti soggetta ad ampie variazioni nel corso della giornata. In generale è più bassa in tarda serata e al mattino presto, mentre tende a crescere a partire dal risveglio. Si tratta di fluttuazioni normali. Eventuali differenze, ovviamente, potranno manifestarsi ad esempio nelle persone che svolgono un lavoro notturno. Anche altri fattori possono influenzare i valori della pressione: l’attività fisica induce un aumento, il riposo una diminuzione. Anche la postura corporea può condizionare la pressione, così che misurandola in piedi, seduti o distesi non avremo lo stesso risultato. Si sa, inoltre, che anche lo stress, le forti emozioni, il dolore, il fumo e il consumo di alcuni alimenti (ad esempio il caffè) possono contribuire ad alterare i valori pressori. Per queste ragioni, nel sospetto di ipertensione, è consigliabile effettuare diverse misurazioni in differenti momenti della giornata.

I VALORI NORMALI. Si considerano normali i valori di pressione al di sotto di 140/90 mmHg; in presenza di valori stabilmente al di sopra di tale limite si pone diagnosi di ipertensione arteriosa. Gli stessi valori vengono utilizzati per valutare l’efficacia del trattamento antiipertensivo, anche se si deve ricordare che nei soggetti più giovani e nei pazienti affetti da particolari patologie (malattie cardiache, renali, diabete mellito) ci si dovrebbe porre l’obiettivo di raggiungere valori più bassi.

QUALE STRUMENTO? La pressione arteriosa viene comunemente misurata a livello dell’arteria del braccio (arteria omerale): possono essere utilizzati i tradizionali sfigmomanometri a mercurio oppure le più moderne apparecchiature automatiche. Lo sfigmomanometro, lo strumento generalmente usato dal medico, è costituito da un bracciale di tela provvisto di camera d’aria, da una piccola pompa con valvola per sgonfiare la camera d’aria, e da una colonna graduata a mercurio dove si leggono i valori di pressione. Lo sfigmomanometro a mercurio è tuttora considerato lo strumento più preciso per la misurazione della pressione arteriosa. Va tuttavia sottolineato che l’impiego di questo strumento richiede una corretta esecuzione delle procedure oltre che un certo allenamento. Per questo motivo non è ritenuto appropriato per l’autocontrollo della pressione. Gli sfigmomanometri digitali automatici sono semplici e pratici da usare, e attualmente rappresentano gli strumenti più adatti per la misurazione domiciliare della pressione. Questi strumenti sono costituiti da un bracciale collegato a un misuratore provvisto di monitor; il gonfiaggio della camera d’aria contenuta nel bracciale avviene automaticamente e, nella fase successiva, lo strumento rileva i valori di pressione massima e minima che vengono visualizzati sul monitor. Questi strumenti sono in grado di fornire valori pressori piuttosto precisi e si può affermare che rappresentano un buon compromesso tra la praticità d’uso e l’accuratezza nella misurazione, a condizione che il loro funzionamento venga periodicamente verificato (almeno ogni 6 mesi). Sono, inoltre, disponibili anche misuratori automatici in grado di rilevare la pressione arteriosa non a livello del braccio, ma a livello del polso. L’accuratezza di questi strumenti è assicurata solo se il dispositivo (che va collocato intorno al polso come un bracciale) viene tenuto all’altezza del cuore mantenendo l’avambraccio sollevato. I dispositivi elettronici che misurano la pressione nel dito indice non sono in grado di fornire risultati sufficientemente accurati, pertanto non risultano idonei per l’automisurazione.

CONSIGLI PRATICI. Alcuni consigli per garantirsi un risultato affidabile della misurazione della pressione:
– attendere almeno un’ora dopo aver assunto cibi, caffè o tè, dopo uno sforzo fisico moderato-
intenso o dopo aver fumato;
– se si sente lo stimolo di urinare, occorre farlo prima di procedere alla misurazione;
– il paziente deve essere rilassato, possibilmente in posizione seduta in ambiente silenzioso;
– il braccio deve essere messo a nudo, badando che la camicia arrotolata non lo stringa, e appoggiato su un tavolo;
– effettuare due misurazioni con un intervallo di 2 minuti e, se queste presentano differenze consistenti, procedere a una terza misurazione;
– utilizzare un bracciale standard (12-13 cm di altezza e 35 cm di larghezza), ma utilizzarne uno più grande o più piccolo in caso di braccia grosse o sottili;
– tenere il braccio all’altezza del cuore;
– la prima volta misurare la pressione in entrambe le braccia e, in caso di differenze, prendere come riferimento il braccio con il valore più alto rilevato.


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